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Turchia

TURCHIA: L’avvocata Ebru Timtik, morta dopo 238 giorni di sciopero della fame per la semplice richiesta di un processo equo.

 

L’avvocata per i diritti umani Ebru Timtik aveva smesso di prendere integratori alimentari il 5 aprile, iniziando uno sciopero della fame fino alla morte. Il nostro collega, Aytac Unsal, è invece al suo 208° giorno di sciopero della fame.

Ebru Timtik e Aytac Unsal erano stati ricoverati in ospedale il 30 luglio 2020. I medici avevano chiaramente accertato l’impossibilità di mantenere lo stato di detenzione a causa delle loro condizioni di salute. Tuttavia, la Corte ha rifiutato di ordinare il loro rilascio e ne ha ordinato il ricovero in ospedale. La Corte Costituzionale ha giustificato la sua decisione ritenendo che non vi fosse alcun rischio di morte.

Ebru Timtik è morta il 27 agosto 2020. Ha lottato tutta la vita per la giustizia e lo stato di diritto. Tutto ciò che chiedeva era un processo equo, come non lo era stato il suo: gli osservatori sono chiari a riguardo.

Il 20 marzo 2019 era stata condannata a 13 anni di carcere per “terrorismo”, quando non aveva fatto altro che esercitare coraggiosamente la professione di avvocato.

Tra i casi del suo studio legale (l’Ufficio per i diritti del popolo) c’è quello di Berkin Elvan, 15 anni, ucciso durante le manifestazioni a Gezi Park. Era stato colpito alla testa da una bomboletta di gas lacrimogeno sparata da un agente di polizia; il caso di Dilek Doğan, una giovane donna uccisa da un agente di polizia durante un’operazione antiterrorismo a casa sua il 18 ottobre 2015. Infine, lo studio ha rappresentato Nuriye Gülmen e Semih Özakça, due educatori ingiustamente licenziati.  Gli avvocati erano stati arrestati due giorni prima del processo degli educatori, il cui inizio era previsto per il 14 settembre 2017.

La vicenda s’inserisce nell’ambito di una crescente manovra di repressione nei confronti degli avvocati in Turchia, in particolare contro i membri dell’Ufficio per i diritti del popolo (HHB) e/o dell’Associazione progressista degli avvocati (ÇHD), che sono regolarmente vittima di arresti e intimidazioni. Ebru Timik stessa era stata condannata insieme ad altri 17 avvocati.

Le autorità turche sono rimaste sorde ai numerosi appelli per il loro rilascio. In una lettera del 4 maggio 2020, l’OIAD aveva chiesto alle autorità turche di rilasciare gli avvocati turchi, che sono esclusi dall’applicazione della legge di amnistia.  Continueremo a mobilitarci per il rilascio di Aytac Unsal.

L’OIAD esprime la sua profonda tristezza perla morte di una sorella che ha dedicato la sua vita e la sua professione al rafforzamento dei diritti umani in Turchia.

L’OIAD deplora fortemente la criminalizzazione da parte delle autorità turche di qualsiasi azione a favore dei diritti umani.

L’OIAD ci tiene a ricordare alle autorità turche che secondo i Principi Fondamentali delle Nazioni Unite sul Ruolo degli Avvocati (1990) :

 

“I governi dovranno assicurare che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o indebite interferenze; (b) possano viaggiare e consultarsi liberamente con i loro clienti, sia all’interno del paese che all’estero; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi professionali riconosciuti, gli standard e l’etica” (Principio n. 16).

 

 

“Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alla causa dei loro clienti in ragione dell’esercizio delle loro funzioni” (Principio n. 18).