Bielorussia: l’Osservatorio esprime il proprio sostegno all’avvocato bielorusso Maksim Znak
7 dicembre 2023
L’Osservatorio esprime la propria indignazione per la situazione di Maksim Znak, detenuto arbitrariamente da 3 anni.
Nel 2021 l’avvocato Maksim Znak è stato condannato a 10 anni di carcere per i seguenti seguenti capi d’accusa:
- “Incitamento ad azioni che minano la sicurezza nazionale”
- “Cospirazione per la presa di potere dello Stato”
- “Creazione di una formazione estremista”
Attualmente detenuto a Vitba, nella regione di Vitebsk, la sua situazione rimane invariata. È stato ripetutamente messo in una cella di rigore e sottoposto a trattamenti degradanti.
Dal febbraio 2023, Maksim Znak è stato privato di ogni contatto con il mondo esterno e gli è stato vietato di consultare i suoi avvocati.
Secondo il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie, “l’arresto e la privazione della libertà di Maksim Znak sono stati arbitrari perché privi di base legale, determinati dall’esercizio pacifico dei suoi diritti, derivanti da una violazione del suo diritto a un processo equo e basati sulla discriminazione a causa delle sue opinioni politiche e del suo status di avvocato di un movimento politico di opposizione”.
L’allarmante situazione di Maksim Znak ha spinto gli avvocati lituani e bielorussi in esilio a creare un sito web a lui dedicato, consultabile al seguente indirizzo: www.maksimznak.org.
L’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo vi invita a :
- Condividere il manifesto disponibile sul sito web
- Condividerlo sui vostri social network
- Inviarlo alle autorità bielorusse per chiedere loro di smettere di torturare l’avvocato Maksim Znak.
L’Osservatorio condanna fermamente gli atti di tortura e maltrattamento inflitti a Maksim Znak.
L’Osservatorio esorta le autorità bielorusse a garantire all’avvocato un processo equo.
L’Osservatorio ricorda che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo dell’avvocatura, in particolare i principi 16, 17, 23 e 28:
Principio 16: “Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultare i loro clienti liberamente, sia all’interno che all’esterno del Paese; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi, standard ed etica professionali riconosciuti.”
Principio 17: “Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità“.
Principio 23: “Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti il diritto, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni a livello locale, nazionali o internazionali”.
Principio 28: “I procedimenti disciplinari contro gli avvocati devono essere portati davanti a un organo disciplinare imparziale costituito dall’Ordine degli Avvocati, davanti a un’autorità statutaria indipendente o davanti a un tribunale, e devono essere impugnabili davanti a un organo giudiziario indipendente“.