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TUNISIA: Tunisian court sentences lawyer and chronicler to 2 years in prison

30 October, 2024

On 24 October 2024, Sonia Dahmani was sentenced to two years’ imprisonment for “disseminating false news likely to undermine State security”, under Presidential Decree-Law No. 54.

 

The sentence was handed down because of statements made by Ms Dahmani denouncing the widespread racism in Tunisia. She deplored the existence of cemeteries and buses reserved for white people. Well known for her outspokenness, the lawyer is now the target of five legal proceedings for her public statements, notably on the living conditions of migrants, the fate of political prisoners and the racism suffered by black Tunisians.

 

Sonia Dahmani had already been sentenced in a first case to twelve months’ imprisonment – reduced to eight months on appeal in September – for having declared “Tunisia, what a beautiful country”, in a tone deemed ironic.

 

None of the five cases has been completed.

 

Her conditions of detention are appalling. She was subjected to searches that were extremely intimidating and violent. A complaint for acts of torture and rape has been lodged by her defence.

 

The purpose of these proceedings is clearly political. They are part of a process by the Tunisian authorities aimed at destroying and repressing all forms of freedom of expression.

 

Dozens of lawyers are being prosecuted. Dozens of judges have been dismissed without cause. The Tunisian authorities are doing everything in their power to undermine the foundations of judicial authority and to disregard the rules of fair trial.

 

The Observatory strongly condemns the sentencing of Sonia Dahmani to 2 years in prison for exercising her right to freedom of expression. 

 

The Observatory urges the Tunisian authorities to release Ms Dahmani immediately and unconditionally.

 

The Observatory reminds the Tunisian State that according to paragraphs 1 and 2 of Article 19 of the International Covenant on Civil and Political Rights, ratified by Tunisia in 1969: “1. Everyone shall have the right to hold opinions without interference. ; 2. Everyone shall have the right to freedom of expression; this right shall include freedom to seek, receive and impart information and ideas of all kinds, regardless of frontiers, either orally, in writing or in print, in the form of art, or through any other media of his choice.”.

 

The Observatory also recalls article 9, paragraph 2, of the African Charter on Human and Peoples’ Rights, ratified by Tunisia in 1983: “ Every individual shall have the right to express and disseminate his opinions within the law. ”.

 

Lastly, the Observatory reiterates United Nations principle no. 23 on the role of the Bar, according to which “Lawyers like other citizens are entitled to freedom of expression, belief, association and assembly. In particular, they shall have the right to take part in public discussion of matters concerning the law, the administration of justice and the promotion and protection of human rights and to join or form local, national or international organizations and attend their meetings, without suffering professional restrictions by reason of their lawful action or their membership in a lawful organization (…).”

 

TUNISIA: Sonia Dahmani sentenced on appeal by the Tunisian courts

11 September, 2024

The appeal trial of Sonia Dahmani on 10 September 2024 was due to be chaired by a judge known for her independence. However, on 2 September 2024, she was dismissed and replaced by another judge known to be in charge of sensitive trials.

The judge who chaired Me Dahmani’s trial took decisions which, in several cases, were perceived as restricting the rights of the defence.

In this context, Mr Dahmani’s trial already presented difficulties.

The International Observatory for Lawyers in Danger travelled to Tunisia alongside other defence organisations to attend Sonia Dahmani’s appeal trial.

 

TUNISIA: all’avvocata Sonia Dahmani viene impedito di partecipare all’udienza d’appello del suo processo.

23 agosto 2024

Il 20 agosto 2024, Sonia Dahmani doveva comparire all’udienza di appello prevista davanti alla 14ª sezione della Corte d’appello di Tunisi. Nonostante abbia ceduto alle umilianti richieste imposte dall’amministrazione penitenziaria, alla nostra collega è stata negata la traduzione dal carcere per poter partecipare all’udienza.

Il tribunale doveva pronunciarsi sull’appello presentato da Sonia Dahmani contro la decisione del tribunale di primo grado che l’aveva condannata a un anno di reclusione. Il gran numero di avvocati presenti all’esterno del tribunale, tra cui un osservatore dell’Oiad, è venuta a conoscenza dell’intenzione dell’amministrazione penitenziaria di impedire la traduzione in aula di Sonia Dahmani.

In effetti l’amministrazione penitenziaria ha preteso che la nostra collega Sonia DHMANI indossasse delle infradito al posto delle proprie scarpe, oltre al lungo velo bianco imposto alle donne perseguite per comportamenti contrari alla moralità.

Sebbene non esistano disposizioni di legge che prevedano tali requisiti particolarmente umilianti, l’avvocata Dahmani li ha accettati per poter comparire in tribunale. Tuttavia, l’amministrazione penitenziaria ha rifiutato di tradurre l’avvocata Dahmani per consentirle di partecipare all’udienza, adducendo l’ora tarda.

L’Osservatorio prende atto del rinvio dell’udienza al 10 settembre e dà il proprio sostegno incondizionato a Sonia Dahmani, perseguita per aver semplicemente esercitato la propria libertà di espressione.

L’Osservatorio condanna con fermezza l’indegno trattamento carcerario subito dalla nostra collega Sonia DAHMANI e gli ostacoli frapposti per poter partecipare all’udienza.

L’Osservatorio esorta le autorità tunisine a rilasciare immediatamente e senza condizioni l’avvocata Dahmani.

L’Osservatorio ricorda allo Stato tunisino che, ai sensi dell’articolo 19, paragrafi 1 e 2, del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dalla Tunisia nel 1969, 1

 “1. Nessuno può essere molestato per le proprie opinioni. 2. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione ; tale diritto include la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto o a mezzo stampa, in forma artistica, o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta“.

L’Osservatorio sottolinea inoltre che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo dell’Avvocatura, in particolare i principi 23 e 27 :

“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, devono godere della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti la legge, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni locali, nazionali o internazionali“. (Principio 23)

 “Le accuse o i reclami presentati contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminati con diligenza ed equità, secondo le procedure appropriate. Ogni avvocato ha diritto a un’equa audizione e può essere assistito da un avvocato di sua scelta.” (Principio 27)

 

 

TUNISIA: l’avvocata Sonia Dahmani condannata a un anno di reclusione dalla giustizia tunisina

16 luglio 2024

 

Il 6 luglio 2024, Sonia Dahmani, avvocata tunisina, è stata condannata a un anno di reclusione per “diffusione di notizie false” dalla giustizia tunisina. Le informazioni sono state diffuse dalla figlia sul social network Facebook.

Alla domanda sull’arrivo in Tunisia di migranti dall’Africa subsahariana, Sonia Dahmani ha risposto sarcasticamente in televisione: “Di quale straordinario Paese stiamo parlando? Questa dichiarazione dell’avvocata è stata giudicata come dannosa per l’ immagine per la Tunisia.

L’avvocata è stato successivamente convocata dal giudice istruttore il 9 maggio 2024. Tuttavia, in assenza di motivazioni per la convocazione, si è rifiutata di presentarsi dinanzi a quest’ ultimo.

L’ avvocata Dahmani è stata arrestata con modalità violente  l’11 maggio 2024 nella sede dell’ Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia. Il suo arresto e’ avvenuto mentre il canale di informazione France24 trasmetteva in diretta dall‘ Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia.

Con lei anche  più di 60 avvocati, giornalisti e oppositori politici sono stati oggetto di inchieste giudiziarie.

 

L’Osservatorio condanna fermamente questo evidente attacco alla libertà di espressione dell’avvocata Sonia Dahmani.

L’Osservatorio esorta le autorità tunisine a rilasciare immediatamente e senza condizioni l’ avvocata Dahmani.

L’Osservatorio ricorda allo Stato tunisino che, ai sensi dell’articolo 19, paragrafi 1 e 2, del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dalla Tunisia nel 1969, “1. Nessuno può essere molestato per le proprie opinioni. 2. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione; questo diritto include la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto o a mezzo stampa, sotto forma di arte, o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta“.

L’Osservatorio sottolinea inoltre che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo degli avvocati, in particolare i principi 23 e 27 :

“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, devono godere della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti la legge, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni locali, nazionali o internazionali“. (Principio 23)

 “Le accuse o denunce presentate contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminate con diligenza ed equità, secondo le procedure appropriate. Ogni avvocato ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente  e può essere assistito da un avvocato di sua scelta.” (Principio 27)