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TUNISIA: l’avvocata Sonia Dahmani condannata a un anno di reclusione dalla giustizia tunisina

16 luglio 2024

 

Il 6 luglio 2024, Sonia Dahmani, avvocata tunisina, è stata condannata a un anno di reclusione per “diffusione di notizie false” dalla giustizia tunisina. Le informazioni sono state diffuse dalla figlia sul social network Facebook.

Alla domanda sull’arrivo in Tunisia di migranti dall’Africa subsahariana, Sonia Dahmani ha risposto sarcasticamente in televisione: “Di quale straordinario Paese stiamo parlando? Questa dichiarazione dell’avvocata è stata giudicata come dannosa per l’ immagine per la Tunisia.

L’avvocata è stato successivamente convocata dal giudice istruttore il 9 maggio 2024. Tuttavia, in assenza di motivazioni per la convocazione, si è rifiutata di presentarsi dinanzi a quest’ ultimo.

L’ avvocata Dahmani è stata arrestata con modalità violente  l’11 maggio 2024 nella sede dell’ Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia. Il suo arresto e’ avvenuto mentre il canale di informazione France24 trasmetteva in diretta dall‘ Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia.

Con lei anche  più di 60 avvocati, giornalisti e oppositori politici sono stati oggetto di inchieste giudiziarie.

 

L’Osservatorio condanna fermamente questo evidente attacco alla libertà di espressione dell’avvocata Sonia Dahmani.

L’Osservatorio esorta le autorità tunisine a rilasciare immediatamente e senza condizioni l’ avvocata Dahmani.

L’Osservatorio ricorda allo Stato tunisino che, ai sensi dell’articolo 19, paragrafi 1 e 2, del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dalla Tunisia nel 1969, “1. Nessuno può essere molestato per le proprie opinioni. 2. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione; questo diritto include la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto o a mezzo stampa, sotto forma di arte, o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta“.

L’Osservatorio sottolinea inoltre che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo degli avvocati, in particolare i principi 23 e 27 :

“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, devono godere della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti la legge, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni locali, nazionali o internazionali“. (Principio 23)

 “Le accuse o denunce presentate contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminate con diligenza ed equità, secondo le procedure appropriate. Ogni avvocato ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente  e può essere assistito da un avvocato di sua scelta.” (Principio 27)