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Iran: l’avvocata curda Golaheh Vatandoust condannata a più di sei anni di carcere dalla Repubblica Islamica dell’Iran

31 gennaio 2024

La Prima Sezione del Tribunale rivoluzionario di Sanandaj ha condannato l’avvocata Golaheh Vatandoust a sei anni, sette mesi e venti giorni di carcere per aver “tentato di creare l’associazione Zivana”, dedicata alla difesa dei diritti delle donne. L’associazione è stata considerata un’organizzazione illegale. Golaheh Vatandoust è stata anche accusata di “propaganda contro il regime”, “azione contro la sicurezza nazionale” e “appartenenza a gruppi di opposizione”. Il suo caso è attualmente all’esame della Corte d’appello della provincia del Kurdistan (Sanandaj).

Golaheh Vatandoust è una avvocata specializzata nella difesa dei diritti umani e dei diritti delle donne. È stata arrestata il 3 ottobre 2022, durante le manifestazioni del movimento “Jin, Jiyan, Azadi” (Donna, Vita, Libertà), dai servizi di sicurezza nella città di Sanandaj. È stata rilasciata su cauzione di un miliardo di toman (circa 20.000 dollari), dopo aver trascorso 26 giorni in detenzione[1].

I difensori dei diritti umani in Iran continuano a subire persecuzioni sistematiche. Tra il settembre 2022 e il maggio 2023, almeno 66 avvocati difensori sono stati arrestati dalle forze di sicurezza iraniane per impedire loro di chiedere giustizia per attivisti e manifestanti arrestati arbitrariamente. Golaleh Vatandoust è uno dei tanti esempi di avvocati iraniani che sono stati perseguiti dallo Stato per aver difeso i diritti umani e la giustizia.

L’Osservatorio condanna fermamente le ripetute condanne di avvocati specializzati nella difesa dei diritti umani in Iran per il solo fatto di per aver esercitato la loro professione.

L’Osservatorio esorta le autorità iraniane a porre fine alle intimidazioni nei confronti di Golaheh Vatandoust.

L’Osservatorio chiede alla Repubblica islamica dell’Iran di ritirare immediatamente tutte le accuse contro Golaheh Vatandoust.

L’Osservatorio ricorda che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo degli Avvocati, in particolare i principi 16, 18, 23 e 27 :

Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (…)” (Principio 16)

Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alle cause dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni“. (Principio 18)

Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti il diritto, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni a livello  locale,  nazionali o internazionali”. (Principio 23)

Le accuse o le denunce  presentati contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminate  con diligenza ed equità, secondo procedure corrette. Ogni avvocato ha diritto a un equo processo e ad essere assistito da un avvocato di sua scelta”. (Principio 27)

 

[1] Human Rights Activists News Agency : “Legal Advocate Golaleh Vatandoost Receives over Six-Year Prison Sentence”, 19 janvier, 2024. Disponible en ligne.