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Libano: l’avvocato Mohamad Sablouh vittima di minacce e intimidazioni

26 aprile 2024

Mohamad Sablouh è un avvocato libanese specializzato nella difesa dei diritti umani. Ha denunciato l’espulsione illegale dei rifugiati siriani dal Libano alla Siria. Attraverso i suoi social network, ha evidenziato le violazioni della legge libanese e della Convenzione contro la tortura. L’avvocato sta subendo crescenti intimidazioni a causa della sua assistenza legale ai rifugiati siriani.

L’avvocato Sablouh difende i diritti dei rifugiati siriani documentando le violazioni dei diritti umani commesse contro di loro. Da quando ha preso posizione sui social network, ha dovuto affrontare diversi atti di intimidazione.

Nel febbraio 2024, la sua auto è stata forzata due volte vicino alla sua abitazione a Qubba (Libano settentrionale).

Nel corso dello stesso mese, Sablouh ha discusso dell’espulsione illegale dei siriani con il capo della Sicurezza nazionale, Khattar Nasreddine, e con il presidente dell’Ordine degli avvocati di Tripoli, Sami Al Hassan. È stata istituita una linea telefonica di assistenza per far fronte a queste situazioni.

Al termine dell’incontro l’avvocato Sablouh è stato informato dell’esistenza di un grave procedimento a suo carico, che sarà aperto ufficialmente nei prossimi giorni. Questo dossier potrebbe essere legato alle accuse dell’ex direttore della Sicurezza generale, Abbas Ibrahim, che ha accusato l’avvocato Sablouh di avere legami con il sionismo nel 2021.

L’avvocato Sablouh ha anche parlato con il Direttore della Sicurezza Generale, il Maggiore Generale Elias Al-Bisari, di violazioni del Codice di Procedura Penale libanese in relazione alla deportazione dei rifugiati siriani.

Tuttavia, dal colloquio del febbraio 2024, Mohamad Sablouh ha ricevuto messaggi su WhatsApp da mittenti sconosciuti, alcuni dei quali chiedevano somme di denaro. Nell’aprile 2024, l’avvocato ha presentato una denuncia contro questi mittenti anonimi, ma finora senza alcun risultato.

L’Osservatorio esorta le autorità libanesi a prendere tutte le misure necessarie per garantire a Mohamad Sablouh la libertà di esercitare la professione di avvocato.

L’Osservatorio ricorda che, secondo l’articolo 9, paragrafo 1, del Patto internazionale sui diritti civili e politici, “ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza della propria persona. Nessuno può essere sottoposto ad arresto o detenzione arbitrari. Nessuno può essere privato della propria libertà se non per i motivi e secondo le procedure stabiliti dalla legge”.

L’Osservatorio ribadisce i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo degli avvocati, in particolare il principio 17, secondo il quale: “Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità”.