Iran: l’avvocato azero Taher Naghavi condannato in Iran
2 dicembre 2024
Taher Naghavi, avvocato e difensore dei diritti umani in Iran, è stato condannato a sei anni di reclusione il 20 ottobre 2024 dal Tribunale rivoluzionario di Teheran. Questa sentenza sentenza si fonda sulle sue attività non violente per i diritti umani, in particolare sul suo lavoro in difesa delle minoranze etniche e dei prigionieri politici. Naghavi è stato accusato di “adunata e collusione contro la sicurezza nazionale” e “attività di propaganda contro lo Stato”.
Naghavi è stato arrestato il 6 febbraio 2024 e detenuto arbitrariamente a seguito di una perquisizione nella sua abitazione a Karaj. Dopo il suo trasferimento nella prigione di Evin, sarebbe stato sottoposto a violenze, minacce di morte, violenza sessuale e intimidazioni alla sua famiglia. Durante questo periodo, è stato privato del diritto a nominare un avvocato.
Le condizioni di salute dell’avvocato si sono gravemente aggravate dopo il suo arresto. Il 12 giugno 2024, Taher Naghavi ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la sua ingiusta detenzione ed è stato trasferito in ospedale il 19 giugno. Nonostante ciò, il tribunale ha respinto la sua richiesta di libertà provvisoria.
Il 30 giugno 2024, Naghavi ha terminato lo sciopero della fame dopo 18 giorni, a causa delle sue condizioni di salute. È stato trasferito in un’area dove sono detenuti i prigionieri violenti a Evin e continua a subire condizioni di detenzione disumane. Il suo stato di salute rimane preoccupante a causa della mancanza di cure mediche adeguate per le complicazioni alla tiroide e l’ipertensione.
L’Osservatorio condanna con fermezza i maltrattamenti subiti da Taher Naghavi durante la detenzione.
L’Osservatorio esorta le autoritàiraniane a :
– Rilasciare immediatamente Taher Naghavi e porre fine a tutti i procedimenti a suo carico, poiché è detenuto solo per aver esercitato i suoi diritti fondamentali alla libertà di espressione e alla difesa dei diritti umani.
– Assicurare a Taher Naghavi l’accesso immediato a cure mediche adeguate per poter curare i suoi problemi di salute, in conformità con i suoi diritti fondamentali.
– Porre fine alla repressione dei difensori dei diritti umani e garantire che possano svolgere il loro lavoro in totale sicurezza, senza temere rappresaglie.
L’Osservatorio ricorda che, in conformità con i Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, in particolare con i principi 16 e 17 :
“Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultare i loro clienti liberamente, sia all’interno del Paese che all’estero; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi, standard ed etica professionali riconosciuti.” (Principio 16)
“Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità…” (Principio 17)