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Turchia

TURCHIA: 7 persone, tra cui 4 avvocati, imprigionate a Istanbul in seguito alle perquisizioni nei loro uffici

 

6 novembre 2019.

Il 15 ottobre 2019, la seconda camera penale della Corte regionale di giustizia di Istanbul ha condannato gli avvocati dell’Ufficio dei diritti del popolo a pesanti pene detentive che vanno dai tre ai diciotto anni di reclusione per terrorismo.

20 giugno 2019.

A seguito di un’operazione ordinata dalla Direzione anti-terrorismo, sette persone, di cui quattro avvocati  (Ayşegül Çağatay, Nadide Özdemir, Görkem Ağdede e Ebru Timtik), sono state arrestate il 20 giugno ad inizio mattinata nei locali dell’Ufficio per i Diritti del Popolo (Halkın Hukuk Bürosu, HHB) e messi in custodia cautelare ad Istanbul. La segretaria dell’ufficio (Gülser Sarıgül), un amico di uno degli avvocati (Özhan Aslan), ed un cliente sono stati ugualmente posti in custodia cautelare.

 

Il procuratore ha già deciso di limitare l’accesso al fascicolo ai richiedenti e ai loro avvocati, mentre diversi documenti e supporti informatici sono stati sequestrati nei locali del HHB che è stato oggetto di 4 perquisizioni in due anni.

La perquisizione si inscrive nel quadro di una repressione crescente nei confronti degli avvocati in Turchia, membri dell’HHB  e/o dell’Associazione degli avvocati progressisti (ÇHD), che sono spesso vittime di arresti e di manovre di intimidazione. Il 20 marzo 2019 la 37ima Camera penale del tribunale di Istanbul ha condannato 18 di questi avvocati a delle pesanti pene, fino a 18 anni per presunta appartenenza al Fronte di Liberazione del Popolo Rivoluzionario (DHKP-C), organizzazione che si trova nella lista “terroristi” del Ministero dell’Interno.

 

L’OIAD esprime la sua forte inquietudine e fa appello a tutti gli avvocati e gli Ordini a mantenere alta l’attenzione in relazione alle sorti riservate agli avvocati del HHB.

L’OIAD esprime forte sostegno a tutti gli avvocati in Turchia che subiscono la repressione del regime a seguito dell’esercizio legittimo della loro professione o della loro presa di posizione nel dibattito pubblico.

L’OIAD esorta le autorità turche a conformarsi ai Principi fondamentali relativi al ruolo degli Ordini (1990), secondo cui i poteri pubblici devono garantire “che gli avvocati (…) possano svolgere i loro doveri professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o indebite interferenze” (Principio n° 18).

L’OIAD ricorda ugualmente alle autorità turche che tutte le persone arrestate o messe in stato di detenzione devono essere “informate senza ritardo, dall’autorità competente, del proprio diritto ad essere assistite da un avvocato di propria scelta” (Principio n° 5) e devono potere “comunicare immediatamente con un avvocato” (Principio n° 7).