L’Osservatorio esprime ancora una volta la sua profonda preoccupazione per le continue intimidazioni e aggressioni contro l’avvocato German Romero, che ha dedicato la sua carriera alla difesa delle vittime prese di mira da alti funzionari dell’esercito e dello Stato colombiano.
L’avvocato German Romero, membro del team DH Colombia (Red de Defensores y Defensoras de Derechos Humanos), si dedica alla difesa delle vittime di gravi violazioni dei diritti umani e di crimini contro l’umanità in procedimenti giudiziari emblematici in Colombia, il cui elenco è disponibile sul sito nell’Appendice I.
Dal 2019, il difensore dei diritti umani Germán Romero Sánchez e la sua famiglia sono stati sottoposti a sorveglianza, minacce, atti persecutori e violenze, a causa dell’esercizio della professione, come denunciato dall’Osservatorio in un comunicato di allerta pubblicato nell’ottobre 2019.
Tra il 2021 e il 2022 (nel corso di un anno), German Romero, la sua compagna e due minori sono stati costretti a lasciare il Paese come esuli a causa del pericolo che correvano. Alcune settimane dopo il loro ritorno in Colombia, le minacce e le attività di sorveglianza sono continuate, con più di 12 episodi di pericolo individuati fino ad oggi, vedi Allegato II. L’ultimo episodio è avvenuto il 30 ottobre, quando un uomo potenzialmente armato e con sembianze militari ha svolto attività di appostamento presso l’abitazione dell’avvocato Germán Romero.
Oggi, nonostante abbia denunciato ogni singola minaccia, l’avvocato Germán Romero continua a essere vittima di persistenti episodi di pericolo dovuti all’esercizio della sua professione, con conseguenti danni di diversa natura che hanno un impatto a livello personale, familiare e collettivo, oltre a gravi conseguenze psico-sociali.
L’Oiad continua la sua ferma condanna delle minacce, della persecuzione persistente e delle intimidazioni nei confronti dell’avvocato German Romero Sánchez e della sua famiglia.
L’Oiad esorta le autorità colombiane a prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e l’integrità fisica e psicologica dell’avvocato German Romero e della sua famiglia.
L’Oiad esorta le autorità colombiane a garantire il rispetto dei Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, in particolare dei principi 16, 17 e 22:
Principio 16: “I governi assicurano che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultare i loro clienti liberamente, sia in patria che all’estero; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi, standard ed etica professionali riconosciuti”.
Principio 17: “Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità“.
Principio 22: “Le autorità pubbliche devono garantire che tutte le comunicazioni e le consultazioni tra gli avvocati e i loro clienti, nel contesto del loro rapporto professionale, rimangano riservate.”
Descrizione della situazione:
Secondo le informazioni ricevute, le sue attività si fondano sulla rappresentanza delle vittime da reato nei processi penali per la ricerca della verità, della giustizia e della riparazione. Nell’ambito di questi procedimenti, lavora su casi in cui ad agenti statali e alti ufficiali dell’esercito colombiano sono attribuite responsabilità, compese :
Nel maggio 2019, la Corte Suprema ha condannato diversi ufficiali e sottufficiali della XVII Brigata, tra cui il colonnello Orlando Espinosa Belteán e il maggiore José Fernando Castaño, a 34 anni di reclusione per la loro compartecipazione e responsabilità nel massacro. Per portare a termine l’operazione, l’ordine per l’Operazione Fénix fu impartito dalla XVII Brigata, in concomitanza con la missione “Feroz”, la cui pianificazione fu responsabilità del generale R. Mario Montoya, ex comandante dell’esercito nazionale, ora detenuto dalla Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP) per i reati di esecuzioni extragiudiziali.
Nel 2013, i generali Luis Alfonso Zapata e Héctor Fandiño Rincón sono stati convocati per essere interrogati su questo massacro. La loro situazione giudiziaria è stata risolta senza imporre misure di sicurezza e l’indagine è stata definitivamente chiusa quest’anno.
L’11 gennaio 2019, a seguito di precedenti minacce nei suoi confronti e di Romero Sánchez a causa della sua partecipazione al PEC, Alfamir è stata aggredita mentre viaggiava in un veicolo fornito dall’Unità di protezione nazionale (UNP).
Va notato che nel corso di quest’anno diverse organizzazioni internazionali hanno ripetutamente richiamato l’attenzione sulle minacce e sulla situazione di pericolo in cui versano Romero Sánchez e la sua famiglia. Particolarmente preoccupante è la mancata risposta della Presidenza agli appelli lanciati nel febbraio 2019 dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate e dal Relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali[1] in merito alla situazione di Germán Romero Sánchez. La persecuzione di Romero Sánchez avviene in un contesto di rischio costante nella ricerca della verità su crimini che sarebbero stati commessi da alti comandanti delle forze armate. Queste aggressioni si inseriscono nel contesto di molteplici scandali all’interno dell’istituzione, come la messa in discussione della promozione di soldati indagati per crimini contro l’umanità e le direttive interne all’esercito nazionale che aprirebbero nuovamente la porta a un aumento delle esecuzioni extragiudiziali, rivelate dal New York Times il 18 maggio.
Le aggressioni dirette contro di lui e la sua famiglia negli ultimi mesi si sono moltiplicate, nonostante le numerose denunce presentate alle autorità colombiane, a causa della grande responsabilità connessa alla rappresentanza legale nei casi descritti. Alcuni di questi, in ordine cronologico, sono i seguenti:
Oltre a mettere in serio pericolo la sua integrità fisica, i metodi di minaccia e intimidazione nei confronti suoi e della sua famiglia sono finalizzati a intimidire Romero Sánchez per via del suo nucleo familiare di cui fanno parte minori, e dimostrano una conoscenza delle abitudini del difensore che può derivare solo da operazioni pianificate, coordinate e sistematiche.
Tutti questi fatti portano a credere che lo Stato colombiano, partendo da una chiara contraddizione, mostri in pubblico un’apparente volontà politica di garantire il giusto processo e l’esercizio effettivo della professione di avvocato per dare un senso ai rischi corsi da coloro che difendono i diritti umani, mentre concretamente vi è un totale disinteresse per la salvaguardia della loro vita e della loro integrità.
Appello dell’Osservatorio internazionale degli avvocati :
L’Osservatorio desidera esprimere la propria solidarietà e il proprio sostegno all’avvocato di cui ci occupiamo e ai suoi colleghi, costretti a vivere in condizioni che rappresentano un reale pericolo per la loro vita e integrità personale, e per i quali le misure di sicurezza in vigore non sembrano offrire sufficienti garanzie.
La difesa dei diritti umani è assolutamente necessafria per assicurare lo sviluppo e il consolidamento di uno Stato di diritto che offra tutte le garanzie.
L’Osservatorio sottolinea inoltre che l’indipendenza degli avvocati è uno dei principali indicatori della democrazia e dell’effettività dello Stato di diritto. Richiama l’attenzione delle autorità sui Principi fondamentali sul ruolo degli avvocati, adottati in occasione dell’ottavo Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e il trattamento degli autori di crimini, tenutosi all’Avana (Cuba) dal 27 agosto al 27 settembre 1990.
Principio 16
“Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultare i loro clienti liberamente, sia in patria che all’estero; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi professionali, standard e deontologia riconosciuti.”
Principio 17
“Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità.
Principio 18
“Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alle cause dei loro clienti in virtù dell’esercizio delle loro funzioni.
L’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo lancia un appello:
Alla Procura Generale, (i) affinchè indaggi in modo serio e tempestivo sui reati di minacce a Romero Sánchez del 3 ottobre e sul furto del 4 settembre, soprattutto dopo l’inquietante ordine di chiusura delle indagini sul furto, e dato il possibile coinvolgimento di agenti statali in questo caso di furto di informazioni sensibili.
L’Unità di protezione nazionale deve mantenere l’attuale regime individuale di Romero Sánchez e accelerare la concessione di un regime collettivo per l’organizzazione DH Colombia con risorse immediate e sufficienti per rafforzare le condizioni di sicurezza del suo ufficio.
All’Ufficio del Procuratore Generale della Nazione, di portare avanti le indagini e presentare i risultati relativi alla punizione dei responsabili di perdite di dati dal database dell’Unità di Protezione Nazionale (UNP).
Alle Nazioni Unite, all’Unione Europea e ad altre organizzazioni internazionali per il loro attivo coinvolgimento nel monitoraggio delle azioni delle autorità pubbliche in conformità con gli obblighi nazionali/internazionali relativi al rispetto dei diritti fondamentali e alla garanzia del loro reale ed effettivo esercizio.
Alle associazioni di avvocati e alle organizzazioni per i diritti umani di restare vigilanti rispetto alla situazione in Colombia, dove da diversi anni subiscono una costante intimidazione e aggressioni talvolta mortali, partecipando alle udienze in cui questo avvocato esercita le sue funzioni.
[1] https://spcommreports.ohchr.org/TMResultsBase/DownLoadPublicCommunicationFile?gId=24325