Il Collettivo degli Avvocati José Alvear Restrepo -CAJAR è un’organizzazione per i diritti umani con oltre 40 anni di esperienza nella rappresentanza delle vittime di conflitti armati di fronte a organismi nazionali e internazionali. Recentemente, con l’implementazione di agenzie di giustizia di transizione che costituiscono il Sistema globale di verità, giustizia, riparazione e non ripetizione, CAJAR ha partecipato attivamente alla documentazione dei crimini che coinvolgono attori statali da presentare attraverso relazioni.
L’avvocato Sebastián Escobar Uribe è uno degli avvocati di CAJAR che ha partecipato alla documentazione delle esecuzioni extragiudiziali conosciute pubblicamente come “falsi positivi”, crimini che sono stati qualificati dagli operatori giudiziari come crimini contro l’umanità e di cui sono responsabili i membri della Forza Pubblica. Nell’esercizio della sua professione, oltre a presentare relazioni, ha anche agito dinanzi alla Corte Penale Internazionale nell’ambito dell’esame preliminare della Colombia che, tra l’altro, si concentra su questo tipo di reati.
In data 3 maggio 2020 la rivista “Semana” ha pubblicato informazioni raccolte successivamente da altri mezzi di comunicazione nazionali e internazionali, secondo cui i membri della forza pubblica avrebbero utilizzato strumenti informatici per investigare e perseguire reati a carico di un totale di 130 persone, tra cui giornalisti, avvocati, difensori dei diritti umani, funzionari e rappresentanti politici, in modo illecito e senza alcuna indagine relativa a procedimenti giudiziari che coinvolgano le persone interessate. Il 15 maggio 2020 la Corte Suprema di Giustizia ha deciso di collegare l’ex presidente Alvaro Uribe a un’indagine preliminare per possibili intercettazioni illegali. Questo organo giudiziario avrebbe ricevuto informazioni che avrebbero indicato l’attuale senatore come probabile destinatario delle informazioni raccolte in modo illegale.
Ciò confermerebbe che il lavoro di intelligence è stato messo al servizio non del perseguimento del crimine, ma di persone che lavorano legalmente per il rispetto e la garanzia dei diritti umani, ancora una volta, nonostante il ricordo ancora vivo dei fatti analoghi accaduti per mano dell’estinto Dipartimento Amministrativo di Sicurezza e l’assenza di indagini giudiziarie approfondite che permettessero di identificare i responsabili.
Alla luce di queste informazioni, l’OIAD ricorda che l’indipendenza degli avvocati è uno dei principali indicatori della salute democratica e del consolidamento dello Stato di diritto. Ciò è conforme ai Principi delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, in particolare ai Principi 16 e 17, che affermano
Principio 16: “I governi devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza intimidazioni, impedimenti, molestie o interferenze improprie; (b) siano in grado di viaggiare e comunicare liberamente con i loro clienti sia all’interno del loro paese che all’estero; e (c) non siano soggetti o esposti a forme di persecuzione o sanzioni amministrative, finanziarie o di altro tipo a seguito di qualsiasi azione da loro intrapresa in conformità con gli obblighi, le regole e gli standard etici riconosciuti per la loro professione.”
Principio 17: “Qualora la sicurezza degli avvocati sia minacciata a causa dell’esercizio delle loro funzioni, essi ricevono un’adeguata protezione dalle autorità.”
A questo proposito, l’8 giugno l’OIAD ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica di Colombia, Iván Duque, per esprimere il suo sostegno a CAJAR e all’avvocato Sebastián Escobar e per chiedere che vengano prese in considerazione le seguenti richieste: