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Dichiarazione congiunta sulle continue intimidazioni nei confronti dell’avvocato russo Aleksey Ladin

18 gennaio 2024

LawyersforLawyers, l’Observatoire International des Avocats (OIAD), la Law Society of England and Wales (LSEW), l’Associazione europea degli avvocati per la democrazia e i diritti umani (ELDH), l’Union des Avocats Internationaux pour l’Etat de Droit (UIA-IROL), l’International Bar Association Human Rights Institute (IBAHRI) e la Commissione internazionale dei giuristi (ICJ) condannano le continue intimidazioni nei confronti dell’avvocato per i diritti umani Aleksey Ladin.

Il 24 gennaio 2024, Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, il difensore dei diritti umani e avvocato Aleksey Ladin sarà oggetto di un’udienza disciplinare da parte del Consiglio dell’Ordine degli avvocati della regione di Tyumen. L’azione è stata avviata a seguito di una richiesta  del Ministero della Giustizia della Federazione Russa. Ladin lavora dal 2015 per fornire assistenza legale agli ucraini che sarebbero stati oggetto di procedimenti penali a sfondo politico da parte della Russia. Dal 2017 risiede nella Crimea occupata dalla Russia, dove rappresenta principalmente prigionieri politici ucraini e tartari di Crimea.

Questa è l’ultima di una serie di intimidazioni  e azioni giudiziarie penali da parte delle autorità contro Ladin. Il 13 ottobre 2023, il Tribunale distrettuale di Kyivskyi di Simferopol lo ha condannato a 14 giorni di detenzione amministrativa per aver asseritamente pubblicato simboli vietati sulle sue pagine social. Il post su Facebook in questione, una foto di un disegno di uno dei suoi clienti, mostrava elementi degli emblemi nazionali ucraini e tatari di Crimea con lo slogan “Non siamo terroristi e non siamo estremisti”. Il tribunale ha stabilito che il “taraq tamga” (l’emblema della bandiera dei tatari di Crimea) presente nel disegno era un simbolo di una nota unità paramilitare volontaria della Crimea, il Battaglione di volontari tatari di Crimea Noman Çelebicihan. Il disegno non ha alcun legame con il battaglione. L’ avvocato Ladin è stato perseguito per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, tutelato dal diritto internazionale e dal diritto russo.

L’  udienza disciplinare prossima e’  basata  sulla sentenza di detenzione amministrativa emessa il 13 ottobre 2023, in quanto il Ministero della Giustizia sostiene che l’avvocato Ladin ha violato il codice deontologico dell’ Ordine degli avvocati russo, basato sulla legge federale “Sull’Ordine degli avvocati e le sue attività nella Federazione Russa”. Il Ministero della Giustizia sostiene di aver ricevuto queste informazioni dal Centro per la lotta all’estremismo in Crimea il 3 novembre 2023.

Gli avvocati svolgono un ruolo essenziale nel sostenere lo Stato di diritto e nel proteggere i diritti umani sanciti dal diritto internazionale, tra cui il diritto a un ricorso effettivo e a un processo equo, nonché il diritto a non essere sottoposti a tortura o ad altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti. Il loro lavoro è essenziale per la fiducia  nell’amministrazione della giustizia, salvaguardando il diritto a un processo equo e garantendo l’accesso alla giustizia per tutti. Per poter adempiere efficacemente ai loro obblighi professionali, gli avvocati devono poter esercitare la loro professione in piena sicurezza ed essere liberi da interferenze indebite, timore di rappresaglie e restrizioni illegali, in conformità con gli standard internazionali.

I Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati affermano che “i governi devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (…) e (c) non siano soggetti a, o minacciati di subire, procedimenti o sanzioni amministrative, economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con gli obblighi etici, gli standard e le norme riconosciuti della loro professione” [16]. Inoltre, si afferma che “gli avvocati non devono essere identificati con i loro clienti o con le cause dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni” [18] e che “gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, hanno diritto alla libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione” [23].

Alla luce di quanto sopra, le organizzazioni sottoscritte chiedono all’Ordine degli Avvocati della Regione di Tyumen, all’Ordine Federale degli Avvocati della Russia e al Ministero della Giustizia della Federazione Russa di:

  • Sospendere immediatamente il procedimento disciplinare contro l’avvocato specializzato per i diritti umani Aleksey Lapin, che viene preso di mira per le sue attività pacifiche e legittime;
  • Garantire che qualsiasi procedimento disciplinare legittimo contro un avvocato sia condotto in modo equo e indipendente, in conformità con le norme internazionali;
  • Astenersi da qualsiasi azione che possa costituire intimidazione, persecuzione o indebita interferenza nel lavoro degli avvocati, compresi i procedimenti disciplinari o penali basati su motivi impropri, come e’ la natura dei casi in cui l’avvocato è coinvolto;
  • Garantire che tutti gli avvocati in Russia e nella Crimea occupata dai russi possano svolgere le loro legittime attività professionali senza timore di rappresaglie e senza alcuna restrizione, comprese le persecuzioni giudiziarie, gli arresti arbitrari, la privazione della libertà o altre sanzioni arbitrarie.

 

PDF: https://protect-lawyers.org/wp-content/uploads/Joint-statement_Aleksey-Ladin_Final-V-18.1.2024.docx.pdf