Aliaksandr Danilevich è stato arrestato il 20 maggio 2022 dopo aver firmato un appello contro la guerra. Accusato di “attività estremiste”, è stato condannato a 10 anni di carcere.
Danilevich, che in precedenza era stato per 20 anni docente all’Università statale bielorussa, è stato licenziato. Ha dovuto affrontare anche un procedimento disciplinare per la sua posizione contraria alla guerra.
L’avvocato Danilevich è accusato di aver aiutato degli sportivi e di aver scritto appelli che denunciavano la repressione. La sua detenzione mira a reprimere il suo impegno pacifico e le sue attività professionali.
Trasferito in una colonia penale, l’avvocato è vittima di una grave persecuzione. In questa Giornata internazionale dell’ avvocato in pericolo, chiediamo con forza il rilascio di Aliaksandr Danilevich.
#ProtectBelarusianLawyers #BelarusLegalFreedom
Consulta il comunicato di allerta su Aliaksandr Danilevich: https://protect-lawyers.org/it/item/aliaksandr-danilevich/
Per Ulteriori informazioni sugli avvocati: https://prisoners.spring96.org/en/person/aljaksandr-danilevicz
Mobilitatevi per questo e per gli altri casi di avvocati bielorussi in pericolo condividendo la campagna dell’OIAD: https://protect-lawyers.org/it/2025-bielorussia/
6 giugno 2023
Aliaksandr Danilevich è un avvocato bielorusso specializzato nell’arbitrato sportivo, avendo prestato servizio come arbitro presso il Tribunale arbitrale dello sport (CAS), la Commissione disciplinare di Rugby Europa e il Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti (ICSID). Dall’inizio della guerra russo-ucraina, il 20 febbraio 2022, ha denunciato pubblicamente l’invasione russa, sostenuta dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
Dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, Aliaksandr Danilevich è stato oggetto di rimproveri per la sua posizione pubblica. Nel maggio 2022, è stato arbitrariamente arrestato per aver co-firmato una petizione che denunciava l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e accusato di sostenere le sanzioni e l’estremismo per aver “invocato azioni volte a minare la sicurezza nazionale della Bielorussia”. È stato inoltre espulso dall’Università statale bielorussa e sanzionato dall’Ordine degli avvocati di Minsk.
Nel gennaio 2023, un’indagine preliminare ha concluso che egli aveva sostenuto “estremisti e seguaci del nichilismo giuridico”, tentato di “politicizzare lo sport in Bielorussia e di impedire agli atleti bielorussi di partecipare ai campionati internazionali”. Avrebbe dato suggerimenti alla medaglia olimpica Aliaksandra Herasimenia e all’attivista dell’opposizione Alexander Opeikin, che alla stesso modo hanno chiesto sanzioni contro lo Stato.
È stato oggetto di numerose accuse, tra cui quella di aver promosso attività estremiste concedendo un’intervista a un canale sportivo considerato, a posteriori, “estremista” dalla Bielorussia. È stato anche accusato di aver cercato di screditare le aziende bielorusse agli occhi delle aziende straniere, in particolare scrivendo a Yara, un acquirente norvegese di fertilizzanti bielorussi, con “informazioni deliberatamente false” sulla situazione politica, economica e sociale in Bielorussia.
Il 10 aprile 2023, Aliaksandr Danilevich è stato dichiarato colpevole di “aver chiesto sanzioni contro la Bielorussia e di aver favorito l’estremismo”. È stato condannato a 10 anni di reclusione.
L’OIAD condanna con la massima fermezza la condanna e la detenzione dell’avvocato Aliaksandr Danilevich.
L’Osservatorio è preoccupato per questi atti di intimidazione che mettono in pericolo l’esercizio libero e indipendente della professione e la libertà di espressione dell’avvocato.
L’Osservatorio invita le autorità bielorusse a garantire che cessino tutte le criminalizzazioni e le interferenze nell’esercizio della libertà di espressione e della professione dell’avvocato Aliaksandr Danilevich.
L’Oiad ricorda alle autorità bielorusse che, in base ai Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati (1990):
“Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alla causa dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni” (Principio n. 18);
“Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultare i loro clienti liberamente, sia all’interno che all’esterno del Paese; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi, standard ed etica professionali riconosciuti” (Principio n. 16);
“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. (…)” (Principio n. 23).