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Iran

IRAN: L’OIAD denuncia la condanna dell’avvocata iraniana Farzaneh Zilabi a 18 mesi di carcere e chiede che vengano ritirate tutte le altre accuse a suo carico.

06 giugno 2023 

Farzaneh Zilabi è un ‘avvocata e attivista per i diritti umani in Iran. Ha sostenuto la causa del sindacato dei lavoratori della società agro-alimentare della canna da zucchero Haft-Tappeh nelle sue richieste salariali e difeso attivisti politici del Khouzestan, nonché i giornalisti Mehrnoosh Tafian e Mandanda Sadeghi e l’attivista studentesco Ronak Rezaie.  

Il 22 maggio 2023, la quarta sezione del Tribunale rivoluzionario di Ahvaz ha condannato Farzaneh Zilabi a un anno di carcere per “propaganda contro il regime” e a sei mesi per “oltraggio alla Guida suprema dell’Iran”. 

C’è motivo di credere che questa sentenza non sia altro che una rappresaglia giudiziaria contro il suo lavoro di avvocata che difende i diritti dei lavoratori e, più in generale, i diritti umani in Iran. 

L’avvocato ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello contro questa sentenza. 

In un altro caso, per il quale è stata perseguita per “oltraggio alla leadership”, “appartenenza a gruppi anti-regime”, “cospirazione e collusione per agire contro la sicurezza nazionale”, “attività di propaganda contro il regime” e “diffusione di false informazioni”, il 14 febbraio 2023 è stata privata del suo diritto a un avvocato e rilasciata temporaneamente su cauzione al termine dell’udienza.  

L’Osservatorio condanna fermamente la condanna dell’avvocato Farzaneh Zilabi del 22 maggio 2023 e le molteplici accuse a suo carico.  

L’Osservatorio esprime la sua totale solidarietà all’avvocato Farzaneh Zilabi. 

L’Osservatorio ricorda che, in conformità con le disposizioni dei Principi delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, in particolare i principi 16, 18 e 23: 

“Le autorità pubbliche assicurano che gli avvocati (a) possano svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite;(…)” (Principio 16) ; 

“Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alla causa dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni” (Principio 18); 

 “Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. (…)” (Principio 23).