GUATEMALA: Nuovo tentativo di criminalizzare l’avvocato guatemalteco Ramón Cadena
17 luglio 2024
Ramón Cadena è un avvocato guatemalteco noto per la sua brillante carriera nella tutela dei diritti umani. In diverse occasioni è stato oggetto di gravi tentativi di intimidazione e di criminalizzazione e attualmente è vittima di un mandato di arresto emesso dalla procura guatemalteca, che ha chiesto all’Interpol di attivarsi.
Ramón Cadena è un avvocato noto per il suo imoegno nel settore della difesa dei diritti umani in Guatemala. Egli ha assunto la difesa in importanti procedimenti sui diritti delle comunità locali, sulla lotta alla corruzione e sul genocidio del popolo Ixil durante il conflitto armato in Guatemala. Nell’esercizio della sua professione è stato oggetto di continue persecuzioni.
Cadena è stato anche perseguito per aver partecipato alla consulenza legale ad honorem fornita a studenti, insegnanti e personale amministrativo dell’Università di San Carlos de Guatemala (USAC), nell’ambito del movimento “Digna Resistencia”.
L’avvocato ha anche partecipato alla conferenza stampa organizzata all’USAC per la restituzione pacifica delle strutture del campus da parte degli studenti. Diversi media, il pubblico in generale e gli avvocati per i diritti umani, tra cui Ramón Cadena, hanno partecipato all’evento per sostenere la difesa dei diritti degli studenti.
Il 14 novembre 2023, agenti della Polizia civile nazionale (PNC) e della Procura della Repubblica (MP) hanno perquisito la sua abitazione in un’operazione autorizzata dal giudice Victor Manuel Cruz Rivera, che figura nell’elenco dei corrotti degli Stati Uniti. Oltre alla perquisizione, è stato emesso un mandato di arresto per i reati di usurpazione aggravata continuata, depredazione continuata di beni culturali, sedizione continuata e associazione illecita.
Queste intimidazioni sono avvenute nel contesto di una vasta operazione di perquisizioni e mandati di arresto contro alcuni membri del movimento “Digna Resistencia”, di cui l’avvocato è stato consulente. Ramón Cadena sostiene che si tratta di un nuovo pretesto per perseguitarlo per il suo ruolo di avvocato specializzato nell’attesa dei diritti umani, dal momento che l’unica prova presentata nel procedimento è un video che mostra Cadena mentre si aggira negli uffici dell’USAC.
Non è la prima volta che l’avvocato è vittima di una persecuzione penale infondata legata all’esercizio della sua professione. Nel gennaio 2016, gli avvocati Ramón Cadena, Miguel Moerth e Rafael Maldonado sono stati accusati di gravi reati per aver difeso le comunità colpite da un progetto minerario nel caso “Resistencia la Puya”. Dopo due anni di indagini, il caso è stato chiuso per mancanza di prove.
Da allora, si sono verificati una serie di episodi di minacce legati alla sua professione: un’effrazione e il furto del suo computer dalla sua abitazione nell’agosto 2016, campagne di discriminizzazione e minacce, nonché tentativi di criminalizzazione. Riconoscendo la sua situazione di pericolo il 20 ottobre 2016 la Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) ha concesso all’avvocato Ramón Cadena la misura cautelare 661-16, che è stata aggiornata e rimane tuttora in vigore.
L’avvocato Ramón Cadena ha dovuto lasciare temporaneamente il Paese a causa del pericolo per la sua vita e la sua integrità. Il rischio di arresto di Ramón Cadena è attualmente fonte di preoccupazione, dato che la Procura del Guatemala ha chiesto all’INTERPOL di attivare le Red Notices per lui il 16 giugno 2024.
La persecuzione dell’avvocato Ramón Cadena si inserisce in un contesto di grave deterioramento dello Stato di diritto in Guatemala, identificando un modello di persecuzione sistematica da parte della Procura contro avvocati, procuratori e persone coinvolte nella lotta alla corruzione e nella difesa dei diritti umani.
L’Osservatorio ribadisce la sua ferma condanna delle persistenti vessazioni nei confronti degli avvocati guatemaltechi impegnati nella difesa dei diritti umani.
L’Osservatorio chiede la cessazione di tutti i procedimenti penali e di criminalizzazione contro l’avvocato Ramón Cadena e il resto della professione legale guatemalteca.
L’Osservatorio chiede alle autorità guatemalteche di rispettare la misura cautelare 661-16 della CIDH e di garantire che l’avvocato Ramón Cadena possa esercitare la sua professione senza intimidazioni.
L’Osservatorio ricorda che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, in particolare :
“Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultare i loro clienti liberamente, sia all’interno che all’esterno del Paese; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi, standard ed etica professionali riconosciuti.” (Principio 16)
“Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità”. (Principio 17)
“Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alle cause dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni“. (Principio 18)
“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti il diritto, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni a livello locale, nazionali o internazionali”. (Principio 23)