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PAKISTAN: Rapimento dell’avvocato difensore dei diritti dell’uomo, Shafiq Ahmed

 

Per la seconda volta nel giro di otto mesi, l’avvocato e difensore dei diritti dell’uomo,  38 anni, Shafiq Ahmed, è stato vittima di rapimento nella provincia del  Pendjab.

L’avvocato era stato rapito nel marzo del 2019, era stato detenuto in segreto e costretto a confessare che utilizzava i social network per comunicare dei contenuti anti-pakistani. È stato poi ritrovato sul bordo della strada in una città vicina. Vittima di tortura, Shafiq Ahmed è rimasto in ospedale per diversi mesi.

L’avvocato in seguito è stato incolpato, sulla base della legge sulla ciber-criminalità, una legge contestata in Pakistan perché attenta gravemente alla libertà d’espressione.  L’avvocato è stato accusato di aver trasmesso dei messaggi e delle informazioni al Movimento Pachtoune Tahafuz (Pashtun Tahafuz Movement – PTM), un movimento autoctono delle zone tribali. L’avvocato è stato liberato sotto cauzione.

Shafiq Ahmed è conosciuto per i suoi post su Twitter e Facebook in favore del movimento di protezione dei Pachtounes e contro le politiche dello Stato. Secondo suo fratello, ha ricevuto diverse minacce di morte per telefono.

Secondo le ultime informazioni, è stato nuovamente rapito il 10 dicembre 2019, Giornata internazionale dei diritti dell’uomo, da una mezza dozzina di persone in abiti civili, appartenenti probabilmente alla famosa agenzia di intelligence pachistana, l’ISI. Gli uomini che lo aspettavano di fronte al suo appartamento nel tardo pomeriggio, lo hanno costretto a salire in macchina. Ancora oggi l’avvocato risulta scomparso.

 

L’OIAD esprime la sua viva preoccupazione in relazione ai rischi della tortura, o di esecuzioni extragiudziarie, nei confronti dell’avvocato Shafiq Ahmed, nell’ambito della detenzione arbitraria.   

L’OIAD esorta le autorità a ritrovare l’avvocato Shafiq Ahmed e a perseguire gli autori del rapimento.