Tunisia: liberazione dell’avvocata Sonia Dahmani dopo oltre un anno e mezzo di detenzione
L’OIAD plaude alla liberazione dell’avvocata e editorialista tunisina Sonia Dahmani, rilasciata il 27 novembre 2025, a seguito di una decisione del Ministero della Giustizia.
La liberazione dell’avvocata Dahmani arriva dopo 18 mesi di mobilitazione internazionale degli ordini degli avvocati e di sostegno attivo da parte dell’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo a favore del suo rilascio.
Arrestata brutalmente l’11 maggio 2024 presso la sede dell’Ordine degli avvocati di Tunisi, Sonia Dahmani è stata insignita del Premio per i diritti umani del CCBE 2025, che ha premiato la sua resilienza e la rilevanza della sua azione a favore dei diritti e delle libertà in Tunisia.
Da parte sua, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che critica le violazioni dei diritti fondamentali in Tunisia e chiede espressamente il rilascio dell’avvocata.
Mentre l’avvocata Dahmani è ancora oggetto di procedimenti giudiziari, l’Osservatorio ribadisce il suo indefettibile sostegno all’avvocata e alla professione legale in Tunisia.
L’Osservatorio segue con attenzione gli sviluppi giudiziari di questo caso e chiede la fine dei procedimenti giudiziari ingiustificati nei confronti degli avvocati tunisini che esprimono opinioni critiche nell’esercizio dei loro diritti fondamentali.
L’Osservatorio ricorda che, ai sensi dei Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo dell’Ordine degli avvocati, «Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, devono godere della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche sul diritto, l’amministrazione della giustizia e la promozione e la protezione dei diritti umani, nonché di aderire a organizzazioni locali, nazionali o internazionali, o di costituirne, e di partecipare alle loro riunioni senza subire restrizioni professionali a causa delle loro azioni legittime o della loro adesione a un’organizzazione legittima. (…)» (Principio 23)
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