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RUSSIA: L’Osservatorio condanna con fermezza le aggressioni violente contro gli avvocati nella Federazione Russa e chiede un’indagine imparziale

18 luglio 2023

All’inizio di luglio, l’avvocato russo Alexander Nemov e la giornalista russa Yelena Milashina sono stati aggrediti in Cecenia. A questa aggressione ne ha fatto seguito un’altra  all’avvocata Elena Ponomareva a Mosca.

Il 4 luglio 2023, l’avvocato Alexander Nemov e Yelena Milashina (giornalista della testata indipendente Novaya Gazeta) sono stati violentemente aggrediti mentre si recavano dall’aeroporto  di Grozny per conoscere la decisione sul caso di Zarema Musayeva, una cliente cecena di Alexander Nemov, perseguita per motivi politici[1]. Durante il tragitto, la loro auto è stata intercettata da tre veicoli con a bordo uomini armati e mascherati, che l’hanno costretta a fermarsi e hanno brutalmente aggredito Alexander Nemov e Yelena Milashina, picchiandoli, minacciandoli di morte e puntando loro una pistola alla testa, distruggendo le loro attrezzature e intimando loro: “Vi avevamo avvertito. Partite ⁷da qui e non scrivete nulla”.

Gli aggressori hanno rasato la testa di Milashina e le hanno spalmato del colorante verde sul viso prima di abbandonarla, lasciando l’avvocato e la giornalista con gravi ferite, in particolare delle dita fratturate, ferite alla testa e un’apparente ferita da coltello alla gamba di Alexander Nemov. Nonostante le ferite, Alexander Nemov è riuscito a partecipare all’udienza, durante la quale la sua cliente Zarema Musayeva è stata condannata a cinque anni e mezzo di carcere.

Il 6 luglio 2023, l’avvocata  Elena Ponomareva è stata cosparsa di disinfettante a una fermata dell’autobus a Mosca da persone non identificate. L’avvocata ha riportato danni alla retina a causa dello spruzzo del liquido noto come “zelyonka”, che negli ultimi anni è diventato un’arma ricorrente contro avvocati, giornalisti e oppositori del governo di Putin. La signora Ponomareva aveva ricevuto minacce accompagnate da foto dei suoi parenti e la sua auto era stata danneggiata[2]. È convinta che questi attacchi e aggressioni siano legati al suo lavoro di avvocata.

L’Osservatorio condanna con fermezza questi gravi atti di intimidazione, che mettono in pericolo l’esercizio libero e indipendente della professione legale.

L’Osservatorio invita le autorità a garantire che tutti le aggressiini contro gli avvocati nella Federazione Russa cessino senza indugio.

L’Osservatorio invita le autorità della Federazione Russa a garantire che venga condotta un’indagine indipendente, imparziale e tempestiva su questi due incidenti, che i responsabili vengano portati davanti alla giustizia e che vengano risarcite le persone danneggiate.

Di fronte a questa situazione, l’Osservatorio ricorda che l’indipendenza della professione legale è uno dei principali indicatori della tenuta democratica e del consolidamento dello Stato di diritto. Ciò conformemente alle disposizioni dei Principi delle Nazioni Unite sul ruolo dell’avvocato, in particolare i principi 16, 17 e 18[3]:

Principio 16: “Le autorità pubbliche assicurano che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza impedimenti, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (…)” (b) siano in grado di viaggiare e consultare liberamente i loro clienti, sia in patria che all’estero; e (c) non siano soggetti a, o minacciati di, azioni penali o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi, standard e deontologia professionali riconosciuti” 

Principio 17: “Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità”.

Principio 18: “Gli avvocati non devono essere equiparati ai loro clienti o alle cause dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni”.

 

 

 

 

[1] “Zarema Musayeva, the wife of retired Supreme Court Judge of Chechnya Saydi Yangulbaev, is facing politically charged allegations from Chechen authorities. These allegations and her subsequent detention are believed to be part of a larger campaign of harassment against the Yangulbaev family due to the human rights work of their sons.”

https://www.icj.org/russian-federation-bring-to-justice-those-responsible-for-the-violent-assault-on-lawyers-and-human-rights-defenders/

[2] https://novayagazeta.eu/articles/2023/07/07/moscow-lawyer-elena-ponomareva-doused-in-green-dye-en-news

[3] Traduzione non ufficiale