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Cina: l’avvocata Li Yuhan detenuta arbitrariamente in condizioni terribili

12 ottobre 2023

 

Li Yuhan, avvocata specializzata nella difesa dei diritti umani, è detenuta arbitrariamente dalle autorità cinesi dal 2017. L’avvocata, che ha più di 70 anni, ha difeso le famiglie delle vittime di sparizione forzata.

 

Dopo essere stata rapita dalle autorità cinesi nell’ottobre 2017, Li Yuhan è stata ufficialmente arrestata il 15 novembre 2017. Il suo processo, inizialmente previsto per aprile 2019, è stato rinviato più volte. Solo nel 2021 si è tenuta la prima udienza; non è stato permesso a nessun avvocato di partecipare e non è stata emessa alcuna sentenza.

Accusata di “conflitti e disordini” e “frode”, Li Yuhan è stata più volte oggetto di minacce, molestie, violenze e aggressioni personali in relazione all’esercizio della sua professione.

L’avvocato di Li Yuhan è stato informato che la sua cliente subisce trattamenti inumani. In effetti, la sua capacità di camminare è stata seriamente compromessa, costringendola a usare le stampelle per spostarsi. Li Yuhan ha anche subito diversi attacchi cardiaci che hanno danneggiato la sua vista e il suo udito.

Le autorità si rifiutano deliberatamente di dargli le medicine e a volte addirittura urinano nel suo cibo.

Nonostante le denunce dei relatori speciali e dei gruppi di lavoro delle Nazioni Unite, il governo cinese non ha intrapreso alcuna azione significativa nei confronti dell’avvocata. Tuttavia, il suo trattamento sembra essere migliorato in modo significativo, in seguito alle numerose denunce del suo avvocato.

Purtroppo, il caso di Li Yuhan è tutt’altro che isolato: la pratica della sparizione forzata è comune in Cina, così come la tortura e la detenzione in isolamento.

 

L’Osservatorio condanna fermamente il trattamento inflitto all’avvocata Li Yuhan dalle autorità cinesi.

L’Osservatorio è gravemente preoccupato per la pratica ricorrente delle sparizioni forzate, della tortura e della detenzione in isolamento in Cina.

L’Osservatorio condanna le violazioni sistematiche dei diritti degli avvocati in Cina.

L’Osservatorio ricorda alle autorità cinesi che, in conformità con i Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, in particolare i principi 16, 17 e 27:

Principio 16: “Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (…)”

Principio 17: “Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità“.

Principio 27: Le accuse o le denunce  presentati contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminate  con diligenza ed equità, secondo procedure corrette. Ogni avvocato ha diritto a un equo processo e ad essere assistito da un avvocato di sua scelta”.