Tunisia: l’Osservatorio esprime la sua preoccupazione indagine penale contro l’avvocato ed ex presidente dell’ordine nazionale degli avvocati di tunisia (onat) Abderrazak Kilani.
1 febbraio 2022
L’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in Pericolo (OIAD) esprime la sua preoccupazione per l’indagine penale in corso in Tunisia contro l’avvocato Abderrazak Kilani, ex presidente dell’Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia (ONAT) durante la transizione alla democrazia tra il 2010 e il 2011, poi ministro per le relazioni con l’Assemblea Costituente e ambasciatore della Tunisia alle Nazioni Unite.
L’avvocato Kilani, noto per il suo impegno a favore dei diritti umani, della libertà di espressione e della democrazia, dovrà comparire davanti al tribunale militare del suo paese per atti legati al legittimo esercizio delle sue funzioni di avvocato.
L’Osservatorio esprime la sua solidarietà all’ex Presidente Kilani sottolineando che all’Ordine Nazionale degli Avvocati della Tunisia (ONAT) è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace 2015, come membro del “Quartetto del dialogo nazionale tunisino”, per il suo contributo decisivo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia.
L’Osservatorio chiede alle autorità tunisine di rispettare i principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, adottati dall’ottavo Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine, tenutosi all’Avana dal 27 agosto al 7 settembre 1990, in particolare i principi 16, 17, 18 e 23:
“I governi assicurano che gli avvocati (a) siano in grado di esercitare tutte le loro funzioni professionali senza impedimenti, intimidazioni, molestie o interferenze indebite;” (Principio 16)
“Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità. (Principio 17)
“Gli avvocati non devono essere equiparati ai loro clienti o alla causa dei loro clienti in virtù dell’esercizio delle loro funzioni. (Principio 18)
“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare alle discussioni pubbliche riguardanti la legge, l’amministrazione della giustizia e la promozione e la protezione dei diritti dell’uomo e di aderire o formare organizzazioni locali, nazionali o internazionali e di partecipare alle loro riunioni senza essere limitati professionalmente a causa dei loro atti leciti o dell’appartenenza a un’organizzazione lecita. Nell’esercizio di questi diritti, gli avvocati devono comportarsi secondo la legge e gli standard riconosciuti e l’etica della professione legale. (Principio 23)