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Iran

Iran: l’avvocato curdo Khosrow Alikordi condannato dalla Repubblica islamica 

19 dicembre 2023

 

La Prima Sezione del Tribunale Rivoluzionario ha condannato Khosrow Alikordi a un anno di reclusione, due anni di confino e di divieto di espatrio, due anni di interdizione all’ esercizio della professione di avvocato e due anni di interdizione a essere presente  su Internet.

 

Khosrow Alikordi è l’avvocato della famiglia di Abolfazl Adiehzadeh, ucciso dalle forze di sicurezza all’età di 16 anni durante le proteste nazionali dell’ottobre 2022. Successivamente alla sua morte, la sua famiglia è stata sottoposta a continue pressioni da parte del governo iraniano. Nel giugno 2023, il padre e la sorella sono stati accusati di “propaganda antigovernativa” per aver denunciato la morte dell’adolescente. In seguito l’ avvocato Alikordi era stato arrestato nell’agosto 2023, prima di essere rilasciato su cauzione 4 giorni dopo.

Alikordi ha difeso numerosi prigionieri politici e loro parenti, il che lo ha esposto a numerose pressioni da parte delle autorità governative iraniane. Inoltre, la terza sezione del tribunale penale di Mashhad gli ha inflitto una multa di 21 milioni di rial iraniani (4.536 euro) per “diffamazione”.

Khosrow Alikordi è uno dei numerosi avvocati, medici e attivisti che hanno firmato una lettera congiunta per chiedere alla Repubblica islamica dell’Iran di rilasciare un medico imprigionato per aver curato dei manifestanti.

 

L’Osservatorio condanna con fermezza le pressioni esercitate dalla Repubblica islamica dell’Iran nei confronti dell’ avvocato Alikordi e i suoi clienti.

L’Osservatorio condanna fermamente le ripetute condanne dei difensori dei diritti dei prigionieri politici in Iran.

L’Osservatorio esorta le autorità iraniane a porre fine alle intimidazioni  nei confronti di Alikordi.

L’Osservatorio ricorda che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo dell’Avvocatura, in particolare i principi 16, 18, 23 e 27 :

Principio 16: “Le autorità pubbliche devono garantire che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza ostacoli, intimidazioni, molestie o interferenze indebite;”.

Principio 18: “Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alle cause dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni“.

Principio 23Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di partecipare a discussioni pubbliche riguardanti il diritto, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani, e di aderire a organizzazioni a livello  locale,  nazionali o internazionali”.

Principio 27: Le accuse o le denunce  presentati contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminate  con diligenza ed equità, secondo procedure corrette. Ogni avvocato ha diritto a un equo processo e ad essere assistito da un avvocato di fiducia”.