EGITTO: L´avvocato Massoum Marzouk detenuto arbitrariamente sta morendo a causa del rifiuto delle autorità di autorizzare un’operazione
Massoum Marzouk è un avvocato egiziano, difensore dei diritti umani ed oppositore del presidente Fatah al-Sissi, di cui ha criticato in diverse occasioni la politica di arresti arbitrari e di sparizioni forzate. Attualmente si trova in prigione e la sua vita è seriamente in pericolo.
Nel 2016 Marzouk si è opposto al trasferimento di due isole egiziane (Tiran e Sanafir) all’Arabia Saudita. Da parte dei politici Hamdeen Sabahi e Moustafa Bakry si è rivolto al tribunale amministrativo e, avendo provato che le isole sono sempre appartenute all’Egitto, ha ottenuto l’annullamento del trattato che prevedeva il trasferimento. Lo Stato egiziano ha fatto appello contro la decisione che è stata tuttavia confermata dall’Alta corte amministrativa nonostante le isole fossero state effettivamente trasferite.
Il 5 agosto 2018, durante il processo di revisione costituzionale finalizzato a concedere ad al-Sissi la presidenza a vita, Marzouk ha scritto un messaggio su facebook proponendo un referendum relativo all’azione politica del regime.
Meno di tre settimane dopo, Marzouk è stato arrestato in casa sua; la polizia ha perquisito la casa e sequestrato alcuni beni. L’irruzione era stata ordinata da Abbas Kamel, capo dei servizi segreti nazionali ed ex capo dello staff del presidente. Nessun mandato è stato emesso per giustificate l’arresto ed il luogo della detenzione è stato tenuto segreto per diversi giorni.
Marzouk è detenuto nella prigione di Tora (Cairo) dall’23 agosto 2018. L’avvocato è stato accusato sulla base delle leggi anti-terrorismo; nessun processo ha avuto luogo e nessuna data dell’udienza è stata comunicata.
Oltre alle difficili condizioni della detenzione (isolamento, privazione della luce….), la vita di Marzouk si trova seriamente in pericolo: a causa di un’ernia addominale, le sue condizioni di salute stanno peggiorando di giorno in giorno. Contro le raccomandazioni del dottore della prigione le autorità negano il permesso per l’operazione che potrebbe salvarlo. Inoltre, sembra che ciò costituisca un metodo delle autorità egiziane a cui ricorrono per sbarazzarsi degli oppositori, alcuni dei quali si trovano in “detenzione temporanea” dal 2014.
L’OIAD richiama le autorità egiziane perché prendano urgentemente in considerazione le condizioni critiche di salute di Marzouk ed autorizzino l’operazione di cui ha bisogno, in linea con i Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul trattamento dei prigionieri (1990). Questi ultimi prevedono il “diritto del detenuto di avere accesso ai servizi sanitari disponibili nel paese, senza discriminazione sulla base della propria situazione legale” (principio 9); inoltre ricordano che i prigionieri hanno il diritto riconosciuto dal Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali del 1966 di godimento del più alto livello di salute fisica e mentale (articolo12.1).
L’OIAD invita le autorità egiziane ad ottemperare ai principi fondamentali sul ruolo degli avvocati, secondo cui gli avvocati hanno “come altri cittadini (…) il diritto di prendere parte alla discussione pubblica su questioni riguardanti il diritto, l’amministrazione della giustizia e la promozione e protezione dei diritti umani (principio 23).
Per finire, l’OIAD chiede alle autorità egiziane di interrompere qualsiasi detenzione arbitraria e, con riguardo allo stato di diritto, garantire i requisiti dell’equo processo.