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Cina: l’avvocato Tang Jitian tenuto in incommunicado dalle autorità cinesi

10 aprile 2024

L’avvocato cinese Tang Jitian è tenuto in incommunicado dalle autorità cinesi da quando è scomparso il 4 novembre 2023. Era già stato tenuto in incommunicado tra il dicembre 2021 e il gennaio 2023.

A Tang Jitian era stato vietato di lasciare il Paese per visitare la figlia, malata in Giappone. Prima di metterlo in detenzione incommunicado, le autorità avevano affermato che l’avvocato avrebbe potuto “mettere in pericolo la sicurezza nazionale”. È stato rilasciato il 14 gennaio 2023 nella sua città natale.

L’avvocato Jitian è nuovamente detenuto in incommunicado dal novembre 2023. L’avvocato si stava recando al funerale di uno dei suoi familiari e da allora non ha più dato notizie di sé.

Sua figlia, gravemente malata di tubercolosi, è morta il 20 febbraio 2024 in Giappone.

L’Osservatorio esprime la propria solidarietà a Tang Jitian e alla sua famiglia.

L’Osservatorio esorta le autorità cinesi a rilasciare Tang Jitian.

L’Osservatorio ricorda che, secondo l’articolo 9, paragrafo 1, del Patto internazionale sui diritti civili e politici, “ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza della propria persona. Nessuno può essere sottoposto ad arresto o detenzione arbitrari. Nessuno può essere privato della propria libertà se non per i motivi e secondo le procedure stabiliti dalla legge“.

L’Osservatorio ricorda che, in conformità con i principi fondamentali delle Nazioni Unite relativi al ruolo degli avvocati, in particolare i principi 17 e 27:

Principio 17: “Quando la sicurezza degli avvocati è minacciata nell’esercizio delle loro funzioni, essi devono essere adeguatamente protetti dalle autorità“.

Principio 27: Le accuse o le denunce presentate contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni devono essere esaminate con diligenza ed equità, secondo procedure adeguate. Tutti gli avvocati hanno diritto a un’equa udienza e a essere assistiti da un avvocato di loro scelta.

CINA: L’Osservatorio denuncia la scomparsa dell’avvocato Tang Jitian, la sua detenzione arbitraria in incommunicado in un luogo segreto, il silenzio delle autorità cinesi e la censura imposta su questa detenzione arbitraria dalle autorità cinesi 

21 febbraio 2022

Tang Jitian è un avvocato specializzato nella difesa  dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese. Con sede a Pechino, è una figura di spicco del movimento Weiquan (Movimento di difesa dei diritti) e ha difeso le vittime delle requisizioni illegali di terreni, i seguaci del Falun Gong, le vittime dell’HIV e altri gruppi vulnerabili, compresi i suoi colleghi avvocati specializzati nella difesa dei diritti umani.

Tang ha subito rappresaglie da parte delle autorità cinesi a causa dell’esercizio della professione forense  e la dei diritti umani. Nel 2010 è stato radiato definitivamente dall’albo, ma ha continuato ad operare per il rispetto dei diritti umani. È stato poi messo agli arresti domiciliari e detenuto in diverse occasioni. Nel 2014, Tang e altri tre avvocati (Zhang Junjie, Jiang Tianyong e Wang Chen) sono stati arrestati per aver indagato sulla detenzione di diversi membri del Falun Gong. Tang ha denunciato le torture subite, poiché ha subito fratture multiple inflitte durante i 15 giorni di detenzione. Nel 2017, è stato respinto dalle guardie di frontiera al checkpoint di Lo Wu mentre tentava di recarsi a Hong Kong per un trattamento medico, ed è stato informato che gli era stato proibito di lasciare la Cina continentale per motivi di sicurezza nazionale. Nel dicembre 2021, Tang è scomparso prima di arrivare a Pechino per un evento sui diritti umani organizzato dall’Unione europea e non è stato ancora stato ritrovato  mentre iniziano le Olimpiadi invernali del 2022. I suoi parenti credono che sia detenuto in isolamento in un luogo segreto.

Il 17 febbraio 2022, l’ambasciata svizzera in Cina ha denunciato la scomparsa di Tang Jitian sul social network cinese Weibo. Le autorità cinesi hanno rapidamente censurato questo messaggio. L’ambasciata svizzera in Cina, dopo essere stata allertata della censura del suo messaggio, si è vista nuovamente sopprimere il nuovo comunicato  sulla scomparsa di Tang.

Dall’inizio delle Olimpiadi invernali, diversi difensori dei diritti umani e avvocati sono stati arrestati. Sono accusati di “incitamento alla sovversione dello Stato”.

 

L’Osservatorio denuncia la scomparsa di un avvocato, la sua detenzione arbitraria e illegale in un luogo segreto, il silenzio delle autorità cinesi e la censura imposta su questa detenzione arbitraria dalle autorità cinesi.

L’Osservatorio chiede agli stati partecipanti alle Olimpiadi invernali del 2022 di esigere una prova affidabile che il  nostro collega Tang Jitian sis in vita ed il suo rilascio.

L’Osservatorio ricorda alle autorità cinesi i principi delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati (1990):

“I governi assicurano che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza impedimenti, intimidazioni, molestie o interferenze indebite; (b) siano in grado di viaggiare e consultarsi con i loro clienti liberamente, sia all’interno che all’esterno del paese; e (c) non siano soggetti a, o minacciati con, procedimenti giudiziari o sanzioni economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi e standard professionali riconosciuti e la loro etica professionale.” (Principio 16)

“Gli avvocati non devono essere equiparati ai loro clienti o alla causa dei loro clienti a causa dell’esercizio delle loro funzioni”. (Principio 18)

“Gli avvocati godono dell’immunità civile e penale per tutte le dichiarazioni pertinenti fatte in buona fede nelle memorie scritte o orali o nella loro apparizione davanti a un tribunale o altra autorità legale o amministrativa. (Principio 20)

“Gli avvocati, come tutti gli altri cittadini, godono della libertà di espressione, di credo, di associazione e di riunione. In particolare, essi hanno il diritto di impegnarsi in discussioni pubbliche sulla legge, l’amministrazione della giustizia e la promozione e la protezione dei diritti umani e di aderire o formare organizzazioni locali, nazionali o internazionali e di partecipare alle loro riunioni senza restrizioni professionali a causa dei loro atti leciti o della loro appartenenza a un’organizzazione lecita. Nell’esercizio di questi diritti, gli avvocati devono comportarsi secondo la legge e gli standard riconosciuti e l’etica della professione legale. (Principio 23)