Nazioni Unite: rapporto alternativo per l’Esame periodico universale dell’Afghanistan

Nazioni Unite: rapporto alternativo per l’Esame periodico universale dell’Afghanistan

L’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in Pericolo (OIAD) agisce a livello internazionale presso il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

L’Oiad ha presentato il suo primo rapporto alternativo in occasione della 46ª sessione del 4° ciclo dell’Esame periodico universale sull’Afghanistan, nell’ottobre 2023, sul tema della professione legale impegnata nella difesa, protezione e promozione dei diritti umani nel Paese.

La presa del potere da parte dei Talebani ha portato a un grave deterioramento dell’indipendenza del sistema giudiziario. L’Ordine degli avvocati afghani è soggetto al potere delle autorità e gli avvocati sono oggetto di minacce, persecuzioni e detenzioni arbitrarie. Inoltre, le raccomandazioni rivolte all’Afghanistan nell’ambito del terzo ciclo della Revisione periodica universale nel 2019 non sono state affatto attuate.

Nel suo rapporto alternativo, l’Osservatorio si è concentrato sulla protezione dell’indipendenza del sistema giudiziario, compresa la protezione degli avvocati afghani. Tale protezione ha assunto la forma di raccomandazioni, tra cui la “garanzia di un sistema giudiziario indipendente in cui gli avvocati possano esercitare efficacemente la loro professione“.

L’OIAD ha inoltre sottolineato l’importanza dell’accesso delle donne afghane alla professione legale, evidenziando la loro esclusione dalle nuove procedure per ottenere l’abilitazione professionale e dai locali del Ministero della Giustizia. Oltre al deterioramento dei diritti delle donne sotto il regime talebano, l’Osservatorio ha insistito sulla necessità di garantire “l’accesso delle donne agli studi giuridici superiori per consentire loro di lavorare nella professione legale“.

Attraverso il prisma della professione legale, l’Oiad si sforza affinché la popolazione afghana, sottoposta alla dura repressione del regime talebano, possa avere libero accesso alla giustizia.

Alcune delle raccomandazioni sono state debitamente prese in considerazione dal Consiglio per i diritti umani, in particolare per quanto riguarda le minacce contro gli avvocati. Anche i diritti delle donne all’esercizio della professione forense sono stati evidenziati e inseriti dal Consiglio nella sintesi dei contributi dei partecipanti.

 

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