In occasione della Giornata dell’Avvocato in Venezuela del 23 giugno, istituita nel 1972 in onore del Dr. Cristobal Mendoza, l’OIAD esprime la sua preoccupazione per l’alto riachio che corrono gli avvocati in Venezuela.
Secondo Amnesty International, questa situazione è già stata registrata dal 2018. Al di là dello scenario politico, e da un punto di vista giuridico-istituzionale, si è assistito a un deterioramento dei “Principi fondamentali del ruolo degli avvocati” delle Nazioni Unite, che sono i fondamenti e i garanti dell’esercizio della professione e dell’imparzialità della magistratura.
In particolare, la portata di questi principi è limitata o impedita dalla mancanza di garanzie e di procedimenti giudiziari nel rispetto del giusto processo e dei quadri giuridici e istituzionali stabiliti a tal fine, compresa la divisione dei poteri che caratterizza uno Stato di diritto.
I professionisti del diritto sono sempre più monitorati, pubblicamente stigmatizzati e persino soggetti a incursioni della polizia nei loro uffici e nelle loro residenze familiari perché associati alle cause dei loro clienti. In particolare, nei processi giudiziari di prigionieri politici o di persone che nell’esercizio della libera espressione e della partecipazione politica si sono dichiarati sostenitori dell’opposizione. Ciò ha portato gli avvocati, nei casi più gravi, a lasciare il Venezuela in esilio, o a rinunciare al mandato per paura di stigmatizzazioni e rappresaglie.
Come documentato dalla BBC, in queste stesse circostanze 33 giudici hanno dovuto lasciare il Paese e, pur essendo stati eletti, non hanno potuto assumere le loro cariche a causa dello scontro istituzionale tra l’Assemblea Nazionale venezuelana che li ha eletti e la Camera Costituzionale della Corte Suprema di Giustizia che ha ordinato “azioni coercitive” per presunta “usurpazione di funzioni”.
Dal 2015, il Centro venezuelano per la Giustizia e la Pace ha documentato pratiche che dimostrano la grave crisi dei diritti umani nel Paese, indebolendo lo stato di diritto. Tra queste pratiche, in maniera sistematica e ripetuta, compare l’apertura di procedimenti giudiziari senza l’adempimento di requisiti minimi, violando il diritto all’assistenza legale, il principio della presunzione di innocenza, il principio del giudice naturale, il principio della res judicata e il principio dell’efficienza giudiziaria. I media sono stati utilizzati ripetutamente per segnalare, perseguitare e stigmatizzare il lavoro di avvocati, giornalisti, oppositori politici e altri.
L’OIAD si unisce al comunicato della Commissione Interamericana per i Diritti Umani rivolto al Governo del Venezuela per ripristinare l’equilibrio della divisione dei poteri e per prendere tutte le misure necessarie a garantire lo stato di diritto e il rispetto dei suoi pilastri fondamentali, compresi i Principi Fondamentali delle Nazioni Unite sul Ruolo degli Avvocati.