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IRAN: L’avvocato Amirsalar Davoudi è stato condannato a 30 anni di carcere e 111 frustate

 

L’avv. Amirsalar Davoudi  è un avvocato iraniano che ha difeso diversi prigionieri politici e componenti di minoranze religiose ed etniche. Molto attivo sui social network – è stato animatore di una rete di scambio di avvocati difensori dei diritti umani su Telegra  – si è apertamente opposto alla politica del regime di Teheran.

Il 20 novembre 2018 è stato arrestato da agenti dei servizi presso il suo ufficio. L’arresto è stato eseguito senza mandato, così come le perquisizioni presso il suo ufficio e casa durante le quali sono stati sequestrati alcuni documenti.

Nello stesso giorno l’ufficio del procuratore lo ha condannato ad un periodo di detenzione di un mese. L’avvocato Amirsalar Davoudi, si pensa, sia stato accusato per “insulti alla classe dirigente”, “propaganda contro il sistema” e  “collusione contro la sicurezza nazionale”, queste accuse sono spesso utilizzate dalle autorità iraniane contro i dissidenti.

In ogni modo le autorità non hanno indicato ufficialmente le accuse contro l’avv.  Davoudi. Il caso è stato trasmesso alla 15° sessione del Tribunale rivoluzionario, che si occupa di crimini contro la sicurezza nazionale.

Le condizioni di detenzione dell’avv. Davoudi sono molto preoccupanti poichè si trova in isolamento dal 20 novembre. Mentre è stato rivelato il luogo di detenzione – si sa ormai che l’avvocato si trova presso la prigione d’Evin (Teheran) –  non è stato autorizzato a ricevere visite, tranne quella della sua famiglia avvenuta il 21 gennaio scorso.

L’avvocato non ha potuto conferire con il suo avvocato, né rivolgersi al medico della prigione. Alcune organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno denunciato il timore che l’avvocato sia stato sottoposto a torture.

L’arresto dell’avvocato Davoudi non costituisce un caso isolato: tra novembre e dicembre del 2018 tre avvocati iraniani sono stati condannati a delle lunghe detenzioni (Qasem Sholehsadi, Arash Keykhosravi e Mohammad Najafi) per il loro impegno per la difesa dei diritti umani. Secondo il centro per i Diritti dell’uomo in Iran (CHRI), le autorità giudiziarie hanno emesso una lista di 20 avvocati approvata dallo Stato a cui devono rivolgersi obbligatoriamente le persone accusate di “crimini contro la sicurezza nazionale”.

L’OIAD esprime la sua solidarietà all’avv.  Davoudi e a tutti gli avvocati iraniani arrestati per aver legittimamente esercitato la professione. Si invitano le autorità iraniane a conformarsi immediatamente ai Principi fondamentali delle Nazioni unite sul ruolo degli Ordini degli avvocati in base ai quali le autorità hanno il dovere di “assicurare che gli avvocati (a) siano in grado di svolgere tutti i loro doveri professionali senza ostacolo, intimidazione, molestia o indebita interferenza (principe n° 16). L’OIAD esorta le autorità iraniane a rispettare il diritto di tutte le persone a “ricorrere ad un avvocato di propria scelta per proteggere e far valere i propri diritti e per la difesa a tutti i livelli nel procedimento penale” (principio n° 1).

L’OIAD ricorda inoltre che secondo quanto previsto dai Principi fondamentali delle Nazioni unite sul ruolo degli Ordini degli avvocati i detenuti “devono continuare a godere dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali enunciati dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” e nei patti del 1966 (principio n° 5) che l’Iran ha ratificato nel 1975.