L’OIAD designa l’avvocato pakistano Saïf ul-Malook per il premio diritti dell’uomo dell’American Bar Association.
L’OIAD, che riunisce una quarantina di ordini di avvocati in Francia, Italia, Spagna, Svizzera, Belgio, Germania, Camerun e Turchia, ha deciso di dare voce all’avvocato Saïf ul-Malook nominandolo per il Human Rights Award dell’American Bar Association.
Questo premio viene organizzato ogni anno per onorare e dare un pubblico riconoscimento ad una persona o ad un’organizzazione che ha dato un contributo eccezionale al progresso dei diritti umani. L’avvocato saudita Waleed Abu al-Khair e l’avvocato sudanese Abdelrahman Al Gasim sono stati premiati rispettivamente nel 2019 e nel 2018 per il loro lavoro per la difesa dei diritti dell’uomo.
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Saïf ul-Malook
L’avvocato Saïf ul-Malook è stato coinvolto in una serie di casi emblematici della difesa in Pakistan:
Nel 2011 diventa procuratore speciale nel caso di Salman Taseer, governatore del Punjab. La sua guardia del corpo, Mumtaz Qadri, lo ha ucciso nel 2011 per aver preso posizione contro le leggi anti-blasfemia e per il suo sostegno alla cristiana pakistana Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia. Mumtaz Qadri era considerato da molti in Pakistan come un eroe musulmano. Anche gli avvocati hanno cantato slogan a suo favore quando è entrato in aula.
Tuttavia, Saïf ul-Malook ha chiesto la sua condanna e Mumtaz Qadri è stato condannato a morte nel 2011 e impiccato nel 2016, dopo aver esaurito tutti gli appelli. La sua condanna ha scatenato proteste di massa nel paese.
Mentre nessun avvocato voleva occuparsi del caso di Asia Bibi, un caso internazionale emblematico, l’avvocato Saïf ul-Malook ha deciso di difenderla dinanzi ai tribunali pakistani. La ha salvata così, nel 2019, da un’impiccagione per blasfemia. Asia Bibi, che è stata detenuta in custodia cautelare per quasi 10 anni, è stata finalmente autorizzata a lasciare il Pakistan ed è arrivata in Canada l’8 maggio 2019.
Quando ottenne l’assoluzione di Asia Bibi, delle proteste si svolsero in tutto il paese. E’ diventato il bersaglio delle minacce degli estremisti religiosi. È andato in esilio nei Paesi Bassi nel novembre 2018 dopo le violente proteste contro la decisione della Corte Suprema pakistana di annullare la condanna a morte di Asia Bibi. Era diventato il bersaglio numero uno dei fondamentalisti.
Nonostante abbia ottenuto dalle Autorità olandesi lo status di rifugiato, Saïf ul-Malook è tornato a Islamabad il 26 gennaio 2019 per difendere Asia Bibi, che ha presentato un ultimo ricorso contro la decisione della Corte Suprema.
Attualmente sta difendendo una coppia (Shagufta Kousar e Shafqat Masih) accusata di aver inviato messaggi SMS dal contenuto blasfemo ad un musulmano. Sono stati condannati a morte dall’Alta Corte di Lahore.
In occasione della X Giornata mondiale dell’Avvocato in Pericolo dedicata al Pakistan, Saïf ul-Malook, che era stato invitato dall’OIAD, accolto dall’Ordine degli avvocati di Parigi, ha dichiarato che si è sentito particolarmente isolato, non ricevendo alcun sostegno dai colleghi pakistani, dalle associazioni degli avvocati e dal governo.
“Vorrei ricevere un premio internazionale per i diritti umani. Incoraggerebbe altri avvocati a seguire la mia strada. Un riconoscimento ufficiale cambierebbe le cose, il governo sarebbe sotto pressione, garantirebbe la mia sicurezza e forse a poco a poco la legge potrebbe cambiare“, ha detto in occasione della conferenza per la Giornata Mondiale che si è tenuta presso l’Ordine degli Avvocati di Parigi.